La parola al nutrizionista

Biologico: buono per la natura, buono per te

Ogni giorno sentite parlare di alimenti biologici, spesso anche in modo abbastanza controverso, e vorreste saperne di più? Il mondo dei prodotti bio vi affascina, ma non sapete come riconoscerli? Ecco alcuni consigli per entrare nel mondo del biologico.

Per cominciare iniziamo a capire cos’è l’agricoltura biologica. L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che ammette solo l’impiego di sostanze presenti in natura, escludendo totalmente l’utilizzo di quelle chimiche sintetizzate dall’uomo (pesticidi, diserbanti e concimi chimici). La filosofia dietro a questo modo diverso di coltivare le piante e di allevare gli animali non è legata unicamente all’intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche (se non di più) alla fondata volontà di non determinare impatti negativi sull’ambiente a livello di inquinamento di acque, terreni ed aria.

 

Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l’utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e delle percentuali di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica (tranne alcuni prodotti considerati “tradizionali”) e privilegiando la lotta biologica, tranne nei casi di lotta obbligatoria, in cui devono essere usati i più efficaci principi attivi disponibili.

 

Gli animali vengono allevati con tecniche che rispettano il loro benessere e nutriti con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell’agricoltura biologica. Sono evitate tecniche di forzatura della crescita e sono proibiti alcuni metodi industriali di gestione dell’allevamento, mentre per la cura di eventuali malattie si utilizzano rimedi omeopatici e fitoterapici limitando i medicinali allopatici ai casi previsti dai regolamenti.

 


Pubblicato il 21 marzo 2017