La parola al nutrizionista

Come far mangiare frutta e verdura ai nostri bambini?

Tutti i genitori lo sanno: far mangiare frutta e verdura ai propri figli è una gran fatica.
Eppure i sali minerali, le vitamine e le fibre che le verdure apportano non dovrebbero mai mancare nella dieta, anche in quella di un bambino. Allora come fare a convincerlo? Come riuscire a trasmettere ai bambini, fin da piccoli, delle buone abitudini alimentari?

Non è facile, perché il loro senso del gusto non è sviluppato come quello di un adulto; ai bambini piacciono i gusti semplici mono sapore, preferiscono i gusti più dolci oppure al contrario molto salati, alcuni sapori possono risultare, alle loro papille, troppo amari e non gradevoli. Inoltre c'è un età, che va dai quattro ai sei anni, in cui il bambino sviluppa una vera e propria “neofobia”, cioè una avversione nei confronti di cibi nuovi o che lui non conosce. Imparare a mangiare e ad apprezzare frutta e verdura, però,  non è un dono, come pensano in molti, ma una vera e propria abitudine al gusto che richiede dolcezza, costanza e tanta pazienza.

 

E allora in aiuto di mamma e papà arrivano tanti consigli utili, forniti da pedagogisti, psicologi, nutrizionisti ma soprattutto dall’esperienza di chi, prima di loro, si è cimentato nell’eroica impresa. Non tutti i bambini sono uguali quindi è ovvio che qualche suggerimento andrà bene per un bambino e non sortirà alcuno effetto per un altro ma vale sempre la pena provarci. Innanzitutto cerchiamo di “nascondere” le verdure, il cui aspetto e colore spesso impensieriscono i bambini disincentivandoli ad assaggiare. Siccome anche l’occhio vuole la sua parte (e quello dei bambini è molto esigente!), liberiamo la fantasia per creare  piatti dall’aspetto divertente, con faccine  simpatiche e sorridenti. Il punto chiave di questo approccio è che tutti noi, come animali, prestiamo attenzione a qualsiasi cosa sembri guardarci e rispondiamo positivamente a qualsiasi cosa ci paia un sorriso. È un comportamento atavico, una reazione naturale che possiamo sfruttare per coinvolgere i bambini, farli giocare e, fra una cosa e l'altra, mangiare. Possiamo mascherare  la frutta trasformandola in frullati, macedonie o spiedini, magari da lasciare a disposizione come snack, mentre la  verdura può essere usata per creare passati e creme,  purè, polpette e torte salate, che con una copertura di formaggio filante acquistano un aspetto decisamente più invitante.

 

Evitiamo di dare premi o punizioni associate al cibo, non obblighiamo i bambini a mangiare per forza. Semplicemente non demordiamo e continuiamo a proporre frutta e verdura senza dimenticare che i gusti dei piccoli cambiano spesso: quello che viene rifiutato oggi potrebbe essere gradito domani. Proponiamo  porzioni piccole: piattoni stracolmi di carote o spinaci spaventeranno anche il bambino più ben disposto, mentre un piatto poco pieno è incoraggiante. Fra l'altro abituarsi a consumare porzioni ridotte è un'ottima difesa contro l'obesità, sempre più diffusa anche fra i bambini.

 

Sfruttiamo le esperienze collettive, come il pasto all’asilo o a scuola, oppure il pasto con amici e cuginetti: molto del gusto dei piccoli e della loro capacità di accettare nuovi sapori dipende dal gusto dei loro coetanei. Coinvolgiamo i nostri figli nella preparazione delle pietanze, facciamoli armeggiare in cucina a sgranare i piselli, infarinare le zucchine, mescolare mais e pomodori o disporre sulla teglia le verdure tagliate. Può essere molto utile (e bello) andare assieme al mercato a fare la spesa, soprattutto dopo aver deciso assieme quale verdura acquistare. Maggiormente i piccoli si sentiranno responsabili di quanto avviene attorno a loro, più facilmente mangeranno tutto con carica e convinzione.

 

Ma più di tutto è importante mangiare insieme, con la famiglia riunita intorno al tavolo, magari chiacchierando senza la tv accesa. Ricordiamoci che l’esempio di ciò che assaporano gli adulti vale più di mille prediche: i piccoli imparano semplicemente osservando quello che fanno i grandi e copiandolo a loro volta.

 


Pubblicato il 11 aprile 2017