La parola al nutrizionista

Frutta secca: come e quando consumarla?

Con il termine “Frutta secca” generalmente si intende quella categoria comprendente noci, nocciole, pinoli, castagne, arachidi, anacardi, mandorle e pistacchi; in realtà quasi tutta la frutta fresca può essere essiccata, ecco perché è bene parlare di frutta secca oleosa.

Questo tipo di frutta secca si caratterizza per un buon contenuto proteico (20%), vitaminico e minerale, oltre che per la ricchezza di lipidi. Contiene inoltre fibre e acidi grassi che esercitano un’azione protettiva nei confronti di disturbi quali diabete, ipercolesterolemia e obesità: le cosiddette malattie del benessere. Ha notevoli benefici tra cui proprietà lassative e la capacità di limitare le infiammazioni, agevolando il fegato.

 

La frutta secca oleosa, detta anche lipidica, è adatta a tutti, è consigliata anche nelle diete di vegetariani e sportivi visto l’alto potenziale energetico. È importante però sapere in che modo e quanta consumarne, perché seppur abbia molteplici caratteristiche positive, abusarne non gioverebbe alla salute, in quanto povera di zuccheri e ricca di grassi saturi. Bisognerebbe evitare di introdurre nell’organismo un eccessivo numero di calorie compromettendo il bilancio energetico giornaliero, è consigliato quindi non consumarne in quantità elevate e preferibilmente non dopo o durante i pasti principali. Un consiglio potrebbe essere quello di consumarla a colazione, piuttosto che come spuntino, snack o merenda in alternativa ad altre fonti meno salutari (grassi animali per esempio), il che è molto efficace perché riduce il senso di fame ma nello stesso tempo apporta l’energia necessaria! I nutrizionisti stabiliscono una dose di consumo giornaliera media intorno ai 20-30g, ma lo sconsigliano in ogni caso a chi soffre di colon irritabile, problemi renali, gastrite o gotta.

 

Come accennato è importante fare caso anche a come consumarla: cercando cioè di preferire la frutta secca con il proprio guscio, che seppur non garantisce la massima qualità del prodotto, è più salutare di quella tritata o sgusciata. Quest’ultima infatti, confezionata in contenitori sigillati, contiene antiossidanti artificiali che ne permettono un prolungamento dei tempi di conservazione ed evitano l’irrancidimento dei grassi. La stessa cosa vale anche per la frutta secca tostata o salata, il cui consumo dovrebbe essere limitato a favore di quella acquistata ancora avvolta nel suo guscio e trattata il meno possibile.

 

Una volta questi frutti, considerati “d’elite”, venivano consumati solamente durante il periodo natalizio o principalmente d’inverno. Con il tempo è andata persa questa usanza e oggi si gustano tutto l’anno, gli specialisti ne consigliano l’assunzione in qualunque stagione. Questo sfizioso alimento può essere infatti inserito con fantasia e gusto in molteplici piatti, sia dolci che salati, iniziando con gli aperitivi, passando da antipasti a primi e ancora nei secondi o nei contorni, infine perfetti anche con frutta fresca o dessert. Sbizzarritevi con ricette di vario genere e assaporate la bontà di questi croccanti frutti!

 


Pubblicato il 30 giugno 2017