La parola al nutrizionista

Funghi: che passione!

L’autunno è arrivato con i suoi colori, i suoi profumi e le sue sagre, ma purtroppo anche con i primi freddi e con i primi malanni. Fortunatamente madre natura ci offre moltissimi alimenti che possono aiutare il nostro organismo ad affrontare i cambiamenti climatici e, tra questi, vogliamo ricordare i funghi.

Purtroppo molti ne sottovalutano l’importanza nutritiva, ma in realtà essi rappresentano una vera miniera di sostanze preziose per il nostro benessere. Dal punto di vista nutrizionale, i funghi vengono considerati come verdure ed hanno delle caratteristiche alimentari davvero notevoli: sono ricchi di fibre, proteine vegetali, zuccheri, grassi, sali minerali come potassio, ferro, rame, fosforo e zinco e vitamine A, B1, B2, C, D e K. Inoltre essi sono composti per quasi il 90% da acqua e, per questo, sono molto utilizzati nelle diete ipocaloriche, anche perché non contengono grassi ed hanno un apporto calorico molto basso (circa 20kcal per 100g di prodotto). Sono inoltre ricchi di calcio, magnesio e silicio, sostanze molto importanti nella formazione delle ossa. La presenza di potassio li rende ottimi alleati del nostro cuore, perché aiutano a regolare il ritmo cardiaco.

I funghi sono al centro di numerosi studi che hanno evidenziato le loro proprietà antibatteriche e antiossidanti e la loro capacità di accelerare il metabolismo e quindi di “bruciare” grassi e calorie. Essi inoltre riescono ad abbassare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, a regolarizzare le funzioni intestinali ed a rafforzare le difese immunitarie.

L’aspetto negativo dei funghi è la loro scarsa digeribilità (specialmente se crudi), a causa del contenuto di micosina; essi inoltre scatenano reazioni allergiche in molte persone. Altra nota dolente è che possono causare reazioni tossiche nel caso di cottura inadeguata o di cattiva conservazione.

Tutti i funghi sono potenzialmente tossici per l’organismo umano; la loro tossicità varia però a seconda della specie, della quantità ingerita e del tipo di consumo (fresco o previa cottura). Ci sono diversi principi tossici contenuti nelle varie specie di funghi; essi infatti possono essere termolabili (eliminabili attraverso temperature alte, quindi con la cottura) oppure termostabili (resistenti anche alle alte temperature). Va inoltre ricordato che i funghi freschi, anche se commestibili, vanno consumati entro 24 ore dalla raccolta. Quando non è possibile utilizzarli subito, è consigliabile pulirli con cura, eliminare le parti guaste e sporche di terra, lasciarli nella parte meno fredda del frigorifero e conservarli al massimo per un giorno, altrimenti vanno messi nel congelatore.


 

 


Pubblicato il 01 settembre 2016