La parola al nutrizionista

I rimedi della nonna: la borsa dell'acqua calda

Chi di noi non ricorda quando da piccoli si andava a letto e la mamma o la nonna ci portavano la borsa dell’acqua calda per scaldare i piedi gelati?

La boule (pseudo-francesismo dal francese bouillotte) è stata infatti, sin dai tempi antichi, uno strumento per riscaldare il letto. Originariamente si trattava di una bottiglia di vetro riempita d'acqua calda e rivestita di panni per mantenere più a lungo il calore, oppure di una specie di pentola schiacciata di metallo, che veniva riempita di brace. Quella che tutti noi conosciamo è una borsa in gomma, anche se ormai è già stata sorpassata tecnologicamente dalle coperte elettriche e dai materassini riscaldati, non è mai stata definitivamente soppiantata. Al giorno d'oggi si trovano in commercio anche modelli elettrici, che provvedono a riscaldare l'acqua in modo automatico, senza necessità di doverla scaldare separatamente.

Ma per le nonne la borsa dell'acqua calda, oltre che riscaldare,  era anche una panacea universale per tutti i mali. Ma è solo un palliativo o è davvero efficace? La scienza ci dice che questo semplice rimedio naturale non è un placebo: la borsa dell'acqua calda serve realmente a placare quei dolori che traggono giovamento dalla presenza di calore.

Certo sarebbe eccessivo affermare che la borsa dell’acqua calda può sostituire i farmaci,  ma  senz’altro potenzia l’effetto di analgesici e antispastici e si rivela utile per alleviare il dolore nei casi di  contratture muscolari, mal di schiena,  dolori mestruali,  dolori addominali o  coliche renali.  

Anche se non stiamo male, però,  la nostra insostituibile amica dei mesi più freddi  può servire per migliorare piccoli momenti quotidiani, come ad esempio, durante la lettura o lo studio, sia che siate seduti alla scrivania o distesi su un soffice divano: non c’è niente di peggio che doversi concentrare ed avere freddo,  perché si resta in contrazione e si pensa più a come cercare di aumentare la temperatura del corpo che a quello che si sta leggendo.

Insomma, che serva a scaldare, a curare o  semplicemente a lenire  il “freddo al cuore”  in un momento di sconforto, che sia di gomma, di panno o di peluche, con acqua o con noccioli, a forma di fiore o di animale:  il caldo abbraccio della boule ha sempre e comunque un ché di rassicurante e tenerla stretta a sé è, per grandi e piccini,  una coccola imperdibile, che avvolge ed unisce passato e presente.

 

 


Pubblicato il 01 dicembre 2016