La parola al nutrizionista

I rossi rubini del Melograno

Frutto tipico della stagione autunnale il melograno, o melagrana, è un vero toccasana per la salute. La sua polpa, rossa e succosa, è infatti molto ricca di vitamine A e C, di sali minerali e di antiossidanti che la rendono un ottimo alleato per contrastare l’effetto del tempo e combattendo i radicali liberi.

La pianta del melograno (Punica granatum) è originaria dell’Iran, del Nord Africa e dell’Asia occidentale. In Italia viene principalmente utilizzata come pianta ornamentale grazie  ai suoi fiori rosso vermiglio ed alle sue foglie  di colore verde brillante. Il termine “melograno” deriva dal latino e significa “mela con semi”, appunto perché al suo interno il frutto, chiamato melagrana, è pieno di semi legnosi.

 

La sua polpa succosa  può variare dal bianco al rosso sangue, è ricca di vitamine A e C nonché di antiossidanti. La sua caratteristica principale è l’elevatissimo potere antiossidante e antiinfiammatorio: grazie al contenuto di polifenoli, tra cui l’acido ellagico, ringiovanisce la pelle, rigenera le cellule, previene le malattie cardiache e i danni al cervello.

 

Le melagrane si raccolgono in inverno e si consumano prevalentemente crude; per la difficoltà nello sbucciarle si preferisce berne il succo, il cui sapore è molto variabile, di norma con una base dolce, un fondo acidulo, ed un tono leggermente amaro. Questo succo può essere bevuto al naturale, come bevanda rinfrescante, oppure impiegato nella realizzazione di gelati, granite, cocktail, nonché per tingere i tessuti in modo naturale. I suoi chicchi rossi come rubini hanno  una moltitudine di possibili utilizzi creativi in cucina. A parte l’impiego a scopo colorante o scenografico e decorativo, possono essere usati per dare un tocco croccante e colorato all’insalata, oppure per rendere ogni piatto più agrumato e più succoso. E’ molto apprezzato anche l’abbinamento con la carne, soprattutto di  anatra o di maiale, ma si sposa perfettamente anche con il pesce ad esempio con i gamberi ed il polpo.

 

Da sempre la melagrana, per la sua forma ed il suo colore, è simbolo di abbondanza, fertilità e ardente passione. Si racconta che le donne ateniesi mangiavano i semi del frutto del melograno per acquisire fertilità e prosperità, mentre le spose romane usavano intrecciare tra i capelli rami di melograno. Nella lontana Cina i neosposi mangiavano la melagrana per benedire le nozze, mentre le spose turche lanciavano a terra il frutto e contavano i chicchi che ne uscivano per scoprire quanti figli avrebbero avuto. In Dalmazia, invece, la tradizione voleva che come gesto propiziatorio lo sposo trasferisse dal giardino del suocero a quello della casa degli sposi una pianta di melograno.

 


Pubblicato il 23 settembre 2019