La parola al nutrizionista

Il mirtillo rosso: un piccolo frutto dalle molteplici proprietà

Sapevate che nella terapia popolare questo frutto è molto utilizzato per le sue proprietà antimicrobiche, astringenti, antinfiammatorie e diuretiche.

Il mirtillo rosso europeo fu chiamato dai botanici rinascimentali “uva di monte” o “vite di monte” perché i suoi frutti sono raccolti in piccoli grappoli simili a quelli di una vite in miniatura. Il suo nome scientifico, Vaccinium vitis Idaea, significa “vite del monte di Ida”, la montagna sull’isola di Creta sacra agli antichi Greci perché vi nacque Giove. In realtà mirtillo rosso non è presente solo sul monte Ida, bensì in tutta l’Europa centro settentrionale, fino al circolo polare, in Groenlandia, nel Nord America, ad est in tutto il territorio russo fino al Giappone. In Italia è presente su tutto l’arco alpino, dai 1.000 ai 2.000 metri di quota, mentre è raro sugli Appennini. Viene anche coltivato in Germania, Olanda, Polonia e Svezia, dove sono utilizzate selezioni più vigorose e produttive rispetto alle piante spontanee.

 

A differenza del mirtillo nero che ha foglie caduche, il mirtillo rosso è una pianta a foglie sempreverdi, coriacee, verde scuro e lucide nella pagina superiore. I frutti, che maturano in settembre-ottobre, sono delle bacche di color rosso ed hanno sapore acidulo che solo dopo le prime gelate diviene dolciastro. Questo frutto non va confuso con il mirtillo rosso americano detto cranberry (Vaccinum macrocarpon), oggigiorno largamente pubblicizzato, che cresce in terreni paludosi.

 

Le foglie, fatte essiccare e conservate in sacchetti si tela, sono usate nella terapia popolare sotto forma di infusi e decotti per le loro proprietà antimicrobiche, astringenti, antinfiammatorie e diuretiche. Esse, infatti, sono ricche di arbutina (antisettica delle vie urinare), tannini (astringenti, antidiarroici), flavoni, acido malico, neomirtillina (ipoglicemizzante). I frutti possono essere consumati freschi (magari sopra di un gelato o in una bella macedonia) o trasformati in sciroppi, confetture e gelatine. Le bacche, che hanno proprietà astringenti e diuretiche, sono ricche di pectine, acidi organici, calcio, manganese, vitamina A e soprattutto molta vitamina C. Consumate fresche hanno una funzione stimolante sull’apparato gastro-enterico e facilitano l’assimilazione del calcio attraverso la mucosa intestinale.

 


Pubblicato il 01 settembre 2016