La parola al nutrizionista

Il sambuco tra leggende e proprietà medicamentali

Il sambuco, attorno al quale sono sorte moltissime leggende, è in realtà una pianta ancor oggi molto utilizzata dalla medicina popolare per le sue proprietà curative.

Le leggende sorte attorno alla pianta di sambuco si perdono nella notte dei tempi. Nella tradizione folkloristica germanica si racconta, infatti, che nel sambuco dimorasse una fata dai lunghi capelli d’oro dal nome Holda ed ogni contadino si inchinava dinanzi a questo sacro arbusto affinché lei proteggesse il bestiame e gli uomini da malattie e serpenti velenosi. Intorno ai monasteri ed alle fortezze si piantavano queste piante affinchè esse proteggessero gli abitanti dai mali. A questa pianta dalle molteplici proprietà era attribuito anche un potere divinatorio per quanto riguardava il sesso dei nascituri e la bontà del raccolto.

 

Molto probabilmente le mitiche proprietà magiche del sambuco sono legate ai doni che la pianta ha elargito (e continua a porgere) agli uomini. Le leggende narrano che sette volte ci si doveva inchinare dinnanzi all’albero perché in sette parti esso si donava alla comunità: la resina, la radice, la corteccia, le foglie, i frutti, i fiori ed i germogli. Ancor oggi la resina viene utilizzata per placare il dolore dalle lussazioni, il decotto della radice per lenire la gotta, la corteccia per curare orzaioli e cistiti, le foglie essiccate per le loro proprietà emollienti e lenitive, i frutti per curare le bronchiti, i fiori per le loro proprietà depurative e sudorifiche ed infine i germogli per curare le nevralgie.

 

Le bacche di sambuco, inoltre, sono ricche di tannini, carotenoidi, flavonoidi, vitamina C, betacarotene (provitamina A), potassio, calcio, magnesio, fosforo e ferro. I carotenoidi, flavonoidi e vitamina C sono potenti antiossidanti e proteggono le cellule contro i danni dei radicali liberi.

 


Pubblicato il 09 settembre 2016