La parola al nutrizionista

Le mele cotogne: i pomi d'oro di Ercole

Noti sin dall’antichità per l’influenza che hanno sulle varie parti del nostro corpo e su numerose affezioni, gli oli essenziali agiscono anche sulla psiche, influenzando le performance intellettive, la memoria e il rilassamento e favoriscono il sonno.

Sono passati ormai 4.000 anni da quando le mele cotogne sono arrivate in Grecia dal Caucaso (dove ancora cresce allo stato selvatico) attraverso l’Anatolia, per diventare subito uno dei frutti più amati. Nell’antichità non si faceva distinzione tra mele e cotogne; queste ultime erano i “pomi d’oro” della città di Cydon (attuale Chania) nell’isola di Creta, da cui la mela cotogna prende il nome in greco di kidonia. Si suppone che i pomi d’oro, che le Esperidi custodivano nel loro giardino per conto della dea Era, non fossero altro che le mele cotogne. Queste furono regalate dalla dea Terra ad Era e Zeus per il loro matrimonio e da allora le mele vengono considerate simbolo di fecondità e di amore. Le leggende narrano che a Ercole fu affidato i compito di rubarle per conquistare l’immortalità, e quando ci riuscì le Esperidi, afflitte per avere perduto il tesoro di cui erano custodi, si trasformarono ognuna in tre alberi: pioppo nero, salice ed olmo, comunemente noti come emblema di tristezza. Altre leggende narrano che un “pomo d’oro” fu donato ad Afrodite da Paride e, per questo, la dea dell’amore e della bellezza viene rappresentata tenendo in mano questo frutto che simbolizza la fedeltà in amore.

Il cotogno, che come il melo e il pero appartiene alla famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia delle Pomoideae, viene coltivato in tutti i Paesi del Mediterraneo, nel Centro-Sud America ed in Cina. In Italia, così come in molti altri Paesi, la coltivazione di cotogno a livello industriale ha avuto una netta contrazione a partire degli anni ‘60, vista la sempre minor richiesta da parte del mercato, tant’è che il suo seme è divenuto oggetto di azioni di salvaguardia dei SeedSavers (gruppi per la salvaguardia di semi antichi). E’ un albero a portamento arbustivo, alto 3 o 4 metri con foglie verdi e lucide sulla pagina superiore mentre sono grigie e pelose su quella inferiore. La fioritura avviene nel mese di marzo/aprile ed i fiori sono di color rosa. Il frutto del cotogno, che matura in autunno, è un pomo dal caratteristico colore giallo oro e dall’intensa fragranza, ricoperto da una buccia fine con abbondante peluria e la sua polpa compatta ha un sapore acidulo.

Questo frutto fu considerato tra i più salutari fino al XVII, sia per la sua azione astringente sia come antidoto contro i veleni. Veniva inoltre consigliato contro il mal di stomaco ed in caso di inappetenze, di difficile digestione e nelle affezioni del fegato. Si usava anche come antiinfiammatorio della bocca e della gola e per guarire le infiammazioni della pelle e le piccole ustioni.


Pubblicato il 20 ottobre 2016