La parola al nutrizionista

Un buon riposo migliora la vita

''Il sonno è per noi ciò che la carica è per un orologio", scriveva Arthur Schopenhauer, uno dei più grandi filosofi dell'Ottocento, dimostrando di aver intuito che questo stato misterioso, nel quale trascorriamo circa un terzo della vita, è indispensabile per sostenere le funzioni e la salute dell'intero organismo.

Paracelso, medico del XVI secolo, scrisse che il sonno naturale dura circa sei ore e che serve per eliminare la stanchezza e rinvigorire. Suo il consiglio di “non eccedere in nessun senso, né troppo, né poco, alzarsi all’alba e coricarsi al tramonto”.

 

Quando dormiamo il nostro stato di coscienza è sospeso, cioè non siamo più recettivi agli stimoli esterni derivanti dall' ambiente che ci circonda, a meno che non siano di forte entità. L' attività di molti dei nostri centri nervosi rallenta e si osserva una riduzione delle varie funzioni organiche: rallentano il metabolismo, la circolazione sanguigna e la respirazione; la temperatura corporea si abbassa. Ma durante il sonno il cervello continua ad essere attivo con un consumo d’ossigeno uguale a quello della veglia, anche se con stati funzionali diversi. Mentre dormiamo i reni ed il fegato eliminano più tossine che in stato di veglia; il sistema immunitario produce più anticorpi, il midollo osseo aumenta la produzione di globuli rossi. Insomma, avviene una manutenzione generale dell’organismo. Il sonno è dunque una componente essenziale e fondamentale per la salute ed il benessere psicofisico del nostro organismo. Un buon riposo permette una crescita corretta ed un buon funzionamento del sistema immunitario, oltre ad una maggiore capacità di concentrazione ed una buona dose di serenità.

 

Che dormire poco non faccia bene è noto: la mancanza di riposo incide sul rischio di incidenti stradali e infortuni, alza la pressione, aumenta i battiti del cuore e rende il sangue più denso, con una probabilità maggiore di disturbi cardiovascolari; inoltre il mancato riposo influisce anche sull’umore, sulle relazioni sociali, sulla resa lavorativa e, più in generale, sulla qualità della vita. Ma anche dormire troppo tempo è dannoso per la salute, infatti, rende più nervosi e produce un calo del rendimento esattamente come per chi dorme poco.

 

Ma allora quante ore bisogna dormire?  E' difficile definire quante siano le ore di sonno necessarie per ottenere un riposo ottimale: ognuno di noi ha un organismo e uno stile di vita diversi da chiunque altro e quindi delle differenti necessità. Inoltre, la necessità di riposo varia di durata e caratteristiche in base all' età dell' individuo:

• un neonato dorme dalle 14 alle 16 ore, equamente distribuite nell' arco della giornata;
• dai 6 - 12 mesi si dormono circa 14 - 15 ore e si inizia a distinguere la differenza tra notte e giorno;
• dai 3 - 5 anni sono necessarie 10 - 12 ore di sonno;
• verso i 10 anni si arriva a 10 ore o poco meno per notte;
• un adolescente ed un adulto necessitano mediamente di 8 ore per notte, ma aumenta la tendenza ad addormentarsi durante la giornata, soprattutto nei periodi di maggiore fatica;
• gli anziani dormono generalmente 6 -7 ore, ma la qualità del riposo è diversa: è spesso frammentato da momenti di veglia ed è facilmente disturbabile. E' probabile che questa situazione venga poi accentuata dall'abitudine o l'esigenza, tipica della terza età, di un sonnellino pomeridiano.
 

Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alla nostra esigenza fisica è sinonimo di salute e di benessere sia fisico che mentale.

 


Pubblicato il 16 febbraio 2017