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L’energia che viene dalle piante

Quando ci sentiamo stanchi, sottotono, svogliati ed è necessario dare una sferzata di energia al nostro organismo, la natura ci viene in aiuto con piante dalle proprietà energizzanti, che stimolano il sistema nervoso centrale e risvegliano il metabolismo per farci ritrovare l’energia fisica e mentale. Non solo caffè e tè, ma anche maca, la bobinsana, il guaranà.

Il caffè è una bevanda che si ottiene dalla macinazione dei semi del caffè (alberi appartenenti al genere Coffea), di cui le principali varietà sono l’arabica e la robusta; l’origine di questi alberi non è ancora certa, ma sembra che siano stati trovati per la prima volta a Caffa, in Etiopia da dove si sarebbero poi diffusi prima in Asia e poi in Europa. Gli antenati etiopi del gruppo etnico degli Oromo furono con buone probabilità i primi a riconoscere l'effetto energizzante della pianta di caffè, la quale cresceva spontanea nei loro territori.

La caffeina è la molecola stimolante a cui si deve l’effetto eccitante del caffè. Una volta assorbita, raggiunge il cervello dove stimola il rilascio di neurotrasmettitori come la noradrenalina e dopamina, responsabili di una maggior attivazione dei neuroni. Alcuni studi hanno dimostrato che, oltre a migliorare l’energia, la caffeina migliorerebbe anche la memoria, l’umore e, in generale, le funzioni mentali.

 

Il tè contiene una quantità moderata di caffeina, ma, a differenza del caffè, la caffeina nel tè viene rilasciata più lentamente, garantendo un effetto energizzante più equilibrato e duraturo. Il tè rappresenta la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua ed è una delle più antiche conosciute (le prime testimonianze risalgono al 2700 a.C.). I primi ad apprezzarne gusto e benefici furono i Cinesi, seguiti dai Giapponesi, mentre in Europa il tè fece la sua comparsa nel XV secolo, portato dai commercianti portoghesi di ritorno dall’oriente. Nel XVII secolo comparve nei salotti inglesi, dove divenne presto una tradizione così forte da meritarsi il titolo di bevanda nazionale.

 

Esistono tuttavia molte altre piante che spesso costituiscono una scelta migliore rispetto alle più rinomate caffè e tè, perché forniscono una energia più costante e duratura e con meno effetti collaterali (nervosismo, tachicardia, insonnia).

 

La maca è un tonico ed energizzante naturale che cresce nelle alte zone delle Ande. L'uso della maca risale all'Impero Inca, dove era riservata ai vertici della società e usata come premio dato a guerrieri famosi per potenziare le loro capacità di combattimento. Oggi, invece, la maca è diventata un integratore alimentare diffuso nelle società occidentali. Il gusto della radice di maca potrebbe non essere apprezzato da tutti, ma in polvere si può aggiungere facilmente a frullati o farina d'avena per fare dolci perfetti.

 

La bobinsana (Calliandra angustifolia) è una pianta originaria del bacino amazzonico del Sud America; l’infuso delle sue foglie è utilizzato da lungo tempo dalle popolazioni indigene di queste regioni come stimolante naturale. Gli sciamani amazzonici credono che questa pianta permetta a chi la usa di sfruttare la propria energia spirituale nei momenti di tristezza e dolore, migliorando anche la propria connessione con la natura.

Il guardanà è uno degli ingredienti principali delle dozzine di bevande energetiche disponibili oggi sul mercato perché i suoi semi hanno un contenuto molto elevato di caffeina. Combatte la stanchezza mentale e stimola la funzione cognitiva; è particolarmente indicato in caso di affaticamento psicofisico e debolezza psicologica, nei periodi di convalescenza, depressione e astenia.

 

Nelle foreste pluviali dell'Africa occidentale è apprezzata da lungo tempo il  frutto carico di caffeina della “noce di cola”, che viene masticato per le sue proprietà tonificanti. Questo albero è ora coltivato al di fuori dell'Africa, in particolare in California, Turchia, Italia e gran parte dell'Europa meridionale. Non c'è da stupirsi del perché questa pianta abbia preso piede.

 

Il Ginseng è probabilmente il tonico più diffuso al mondo, usato da migliaia di anni a partire dall'antica Cina. Questa pianta è considerata un buon integratore per supportare o migliorare uno stile di vita sano grazie ai suoi effetti stimolanti. Molti credono che ci sia una differenza significativa tra il ginseng selvatico (estremamente costoso) e le varietà coltivate, così come tra il ginseng asiatico e quello coltivato in America. Si rivela ottimo in caso di irritabilità, stanchezza e stress; ha proprietà toniche che migliorano i livelli di concentrazione ed è particolarmente indicato per chi studia, lavora o fa attività sportive intense.

 

La Rhodiola rosea, nota anche come “radice d'oro”, è una pianta rustica originaria delle montagne siberiane  ed è stata a lungo apprezzata nei paesi scandinavi per le sue qualità energizzanti. In Russia viene utilizzata per diverse applicazioni, mentre in Cina è considerata come un integratore quotidiano per aiutare gli atleti professionisti nell'allenamento e per aumentare la resistenza, perchè ritarda i sintomi dell’affaticamento fisico e ottimizza l’uso delle energie durante l’attività fisica.

Venendo a piante meno esotiche il rosmarino ha proprietà curative dato che è un ottimo antinfiammatorio, migliora la respirazione, riduce la sensazione di affaticamento e stanchezza ed è un ricostituente eccellente, qualora si stia venendo fuori da un periodo di particolare stress fisico ed emotivo, come ad esempio una malattia. Inoltre, migliora la circolazione sanguigna e favorisce la concentrazione.

 

L’Eleuterocco, chiamato anche “Ginseng siberiano”, è ottimo per ridurre la stanchezza mentale e fisica; è ideale per studenti o per chi affronta periodi di stress intenso.

 

La Rosa Canina, ricca di vitamina C, è un vero elisir per combattere la stanchezza: rinforza il sistema immunitario e aiuta a sentirsi più attivi e reattivi.

 

Il Mirtollo nero è ottimo non solo per la vista! E’ un concentrato di antiossidanti che migliorano la circolazione e  danno energia fisica e mentale.

 

Quale che sia la nostra scelta, ricordiamoci che anche le erbe, se usate male, possono avere effetti collaterali. Evitiamo di consumarle in dosi elevate e non usiamole nella seconda parte della giornata per non disturbare il sonno. Se abbiamo patologie specifiche o assumiamo farmaci, consultiamo un medico prima di integrare le erbe nella nostra routine.

 


Published 13 March 2025