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Datteri, Frutti del Paradiso

Si pensa che la palma da dattero sia stata il primo albero ad essere coltivato dall’umanità. Le più antiche testimonianze si ritrovano già in testi e sepolture di epoca assira ed egizia (4000 a.C.).

Il termine dattero deriva dal greco antico dáktylos, che significa “dito”, con riferimento alla forma allungata di questo frutto. Al loro interno i datteri contengono un unico seme legnoso, duro ed appuntito, mentre esternamente sono avvolti da una sottile e fragile pellicola. Sulla palma i datteri sono riuniti in grappoli fitti  da 200 o addirittura 1.000 frutti ciascuno.

 

Dal momento che il dattero fresco maturo risulta molto fragile, deperibile e delicato da trasportare, i datteri che arrivano sulle nostre tavole sono perlopiù essiccati, perché in tal modo non si danneggiano nel trasporto e se ne prolunga la conservazione.

 

Dal punto di vista nutrizionale il dattero è un frutto contenente un’elevata quantità di zuccheri: più di 30 gr di zuccheri per 100 gr di prodotto fresco, con un apporto di 128 calorie,  e fino a 66 gr nei frutti disidratati. È bene dunque fare attenzione al consumo di questo frutto che non è propriamente “dietetico”.   Per contro sono decisamente bassi i quantitativi di proteine e grassi. Il dattero ha un buon contenuto di vitamine e sali minerali utili alla nostra salute, in particolare vitamine del gruppo B e vitamina C, potassio e magnesio. Infine i datteri contengono anche una discreta quantità di carotenoidi dall’azione antiossidante, in particolare  luteina e beta-carotene.

 

I datteri fanno parte della tradizione culinaria di moltissimi paesi del mondo, soprattutto del Medio Oriente; citati nel Corano come il frutto di Allah, i datteri hanno conquistato un posto di primo piano nella cucina tunisina e nella pasticceria magrebina, dove i dolci  basati su questo frutto dal sapore mielato sono numerosi. 

 

In Europa invece il consumo di datteri è legato quasi esclusivamente alla tradizione natalizia, ma i motivi per destagionalizzarlo in realtà non mancano, anche perché si tratta di un frutto straordinariamente versatile che, a dispetto della sua estrema dolcezza,  può essere impiegato per preparare innumerevoli ricette salate.

 

Bastano pochissimi ingredienti per realizzare un antipasto semplice, veloce, senza cottura e sicuramente d’impatto gustativo e visivo che stupirà tutti i vostri ospiti: degli involtini di datteri  farciti con un cucchiaino di formaggio caprino o un quadratino di formaggio a pasta dura, tipo Fontina o Asiago e avvolti da una fetta di pancetta coppata o di speck. Infilzate il tutto con uno stuzzicadenti e fate cuocere in forno a 180°C per 5-10 minuti.

Ma i datteri sono ottimi in associazione anche con tutti i formaggi saporiti: caprini, formaggi erborinati, pecorini stagionati. Per i primi piatti i datteri si abbinano molto bene con il riso, per esempio sposando la loro dolcezza con la sapidità della toma, creando un equilibrio di sapori e gusti unico.

 

Le spezie costituiscono un abbinamento perfetto con i datteri, per secondi piatti dal profumo esotico quali il pollo ai datteri al profumo di vaniglia, cumino e semi di finocchio, oppure l’agnello con cavolo cappuccio bianco, datteri e spezie. I datteri esaltano il gusto di alcune carni, come la faraona, il maiale, ma anche il manzo; si può preparare una salsa di accompagnamento ai datteri,  oppure utilizzare i datteri quale ingrediente della farcia, magari tornando ad abbinarli alla pancetta come negli involtini.

 

Se siete dell’avviso che anche le insalate invernali abbiano una loro dignità, insaporitele con una manciata di datteri snocciolati e divisi a metà. Qualche suggerimento per gli abbinamenti? Finocchi, carote, arance, datteri e olive taggiasche o, in alternativa, songino, pistacchi, mela verde e datteri. Il segreto è abbinare un vegetale a un frutto dall’acidità spiccata, un frutto secco a guscio e ovviamente il dattero, che bilancia i sapori sul fronte della dolcezza. Per chi non se la sente di osare troppo si possono usare dei datteri tritati da abbinare alla classica insalata, ai cereali cotti (per esempio alle insalate di orzo o farro) e ad altri assortimenti di verdure.

 

Il "miele" di dattero, ottimo sostituto di zucchero e burro in cucina, è ottenuto semplicemente frullando i datteri maturi (consigliati quelli a pasta molle) aggiungendo eventualmente pochissima acqua per favorire l'impasto. I datteri a pasta dura, invece, possono subire processi di essiccazione per essere successivamente ridotti in farina, che viene in genere mischiata a quella d'orzo, al fine di preparare il noto pane di datteri, specialità dei Paesi arabi. I noccioli del dattero, previa tostatura, vengono talvolta utilizzati come surrogato del caffè. E il pasto è completo!

 


Published 02 January 2023