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Il biancospino, l'albero delle fate

Il suo nome in islandese significa “spina dormiente” e secondo i miti nordici Odino usò una spina di biancospino per far cadere Brunilde in un sonno incantato. Anche nelle leggende celtiche legate ad Avalon si dice che Viviana, con una malìa, fece addormentare Merlino sotto ad un albero di biancospino

Il biancospino (Crataegus monogyna) è un piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Rosaceae, la stessa famiglia di mele, pere, pesche e prugnoli, ma anche di rose e fragole; cresce spontaneamente in tutta Italia (isole incluse), soprattutto nel sottobosco,  poiché predilige gli ambienti freschi e umidi. Fiorisce ad aprile – maggio con fiori bianchi o bianco rosato profumatissimi che attirano molti insetti.

 

Il biancospino è noto da secoli per le numerose sostanze attive presenti nelle bacche, nei fiori e nelle foglie; nella medicina tradizionale, il biancospino viene spesso utilizzato per ridurre o tenere sotto controllo la pressione sanguigna, ma è anche ricco di sostanze antiossidanti e antiinfiammatorie. Ma la proprietà più riconosciuta al biancospino è quella ansiolitico-sedativa: da tempo immemorabile gli estratti di biancospino vengono utilizzati per ridurre ansia e agitazione, e, di riflesso, per migliorare la qualità del sonno.

 

Proprio da queste sue proprietà curative sono nate le numerose leggende che ruotano intorno alla sua intima connessione col sonno, non solo quello fisiologico, ma soprattutto quello magico e inconsapevole. Il suo nome in islandese significa “spina dormiente” e secondo i miti nordici Odino usò una spina di biancospino per far cadere Brunilde in un sonno incantato. Anche nelle leggende celtiche legate ad Avalon si dice che Viviana, con una malìa, fece addormentare Merlino sotto ad un albero di biancospino. Nella fiaba della Bella Addormentata nel Bosco, la principessa Rosaspina cade in un sonno incantato dopo essersi punta con un fuso, che nei tempi antichi veniva costruito proprio con il legno del biancospino. Infine, in un’altra storia proveniente dalla Scozia, un giovane viene colto da un sonno irresistibile dopo essersi seduto sotto a un biancospino finchè la Regina delle Fate se ne innamora e lo risveglia. Nella mitologia del Nord Europa, in particolare Irlanda, Galles e Cornovaglia, la leggenda dice di non fermarsi mai a dormire sotto una pianta di Biancospino, perché potresti o non svegliarti mai più o nel momento del risveglio scoprire di essere invecchiato di trenta, cinquanta o più anni,

 

Presso i Celti il biancospino veniva chiamato Huath, che significa “terribile”, per indicare il timore reverenziale verso ciò che è sconosciuto e che possiede un’energia magica molto potente. Non a caso l’albero era considerato la dimora segreta delle fate, degli spiriti del bosco e delle entità che abitano i mondi incantati. Per questo il biancospino era molto onorato e abbatterlo portava disgrazie e sfortuna.

 

Gli antichi greci utilizzavano il biancospino per decorare gli altari prima di cerimonie nuziali perché lo ritenevano di buon auspicio. I romani lo chiamavano alba spina, ovvero spina bianca, nome ancora oggi diffuso, e gli attribuivano il potere magico di scacciare gli spiriti maligni grazie alle sue spine aguzze. Come i Greci, lo usavano per addobbare gli altari durante i riti nuziali, ed in più lo adoperavano come arbusto protettore per i neonati, ponendo sopra le culle dei piccoli alcuni rametti fioriti. Nella mitologia romana, il biancospino era una pianta consacrata alla dea Flora (la dea della primavera) e alla dea Maia (la dea del mese di maggio); in epoca medioevale durante il mese di maggio era usanza popolare mettere un albero di biancospino riccamente decorato nella piazza del paese ed eseguire danze propiziatore intorno all’albero per dare prosperità al paese.

 

Secondo antichissime tradizioni risalenti ai popoli Ariani, la pianta di biancospino venne creata dal fulmine ed è per questo che durante i temporali il fulmine non lo colpirà; perciò come riparo da saette e  incendi è comune appendere i suoi rami fuori dalle case, dai fienili e dalle stalle. Ma i suoi infiniti poteri magici lo portano ad essere anche l’indiscusso guardiano delle fonti ed in Irlanda, ancora oggi, è impossibile trovare una pianta di Biancospino vicino ad una fonte sacra, che non sia ricoperta di doni, fiocchi ed offerte votive.

 

Il biancospino infine colpisce anche per la sua  longevità perchè  può vivere più di cento anni; questo lo rende molto apprezzato dai bonsaisti, oltre al fatto che è una pianta facilmente modellabile e facilmente adattabile a diversi climi. Un albero realmente magico dunque, indipendentemente dall’alone di oscuro mistero che l’ha ammantato per secoli.


Published 15 November 2023